Tentomushi

  1. Cina: Esercito di terracotta.

    AvatarBy Tentomushi il 29 July 2014
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    Nel 1970 nei pressi del Monte Lì, vennero ritrovati resti di statue di terracotta che furono una grande fonte per l'organizzazione militare dell'antica Cina. Nel 1974, durante dei lavori di scavo a Xian condotti da contadini, a circa 1500 metri dal tumulo imperiale, venne alla luce il mondo sotterraneo di Qin Shi Huang, imperatore della Cina dal 246 al 221 a.C.
    L'esercito di terracotta è formato circa da 6.000 a 8.000 soldati in terracotta (Un numero incerto poiché gli scavi sono ancora in corso). Queste statue erano di "guardia" alle tomba dell'imperatore cinese Qin Shi Huang. Il complesso archeologico occupa un'area di 56.000 metri quadrati.
    Secondo la testimonianza dello storico cinese Sima Qian, tale costruzione fu un vero e proprio affare di stato, al quale presero parte oltre 700.000 prigionieri nel corso di 10 anni di lavoro.
    La camera funeraria, non ancora portata totalmente alla luce, sarebbe così profonda da attraversare tre livelli di falde acquifere, con pareti in bronzo e circondata da fiumi di cinabro, che, per la filosofia taoista, sarebbe un attivatore energetico per l'immortalità. L'immortalità era un'ossessione dell'imperatore, che aveva organizzato numerose spedizioni per terra e mare, alla ricerca del famoso elisir di lunga vita. Ma Qin Shi Huang Di è famoso anche per la costruzione della Grande Muraglia (di cui parlerò in un altro articolo).
    Le statue colpiscono inoltre per il loro realismo e nei particolari: la tecnica usata per realizzarli consisteva nel compattare cerchi di argilla in modo da creare un tubo (il torace) e completate con l'aggiunta di gambe e braccia. La struttura poi, veniva ricoperta di blocchetti di argilla per creare le uniformi e successivamente decorata.

    Fonti: Wikipedia; Abakab;
    Last Post by Tentomushi il 29 July 2014
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  2. Scrittura cinese.

    AvatarBy Tentomushi il 27 July 2014
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    I caratteri cinesi costituiscono il più antico sistema di scrittura tra quelli ancora utilizzati. Si narra la leggenda che un giorno l'imperatore Giallo, Huangdi, stanco di usare i nodi sulle cordicelle come strumento di memorizzazione delle informazioni, chiese a Cang Jie, lo storico di corte, di pensare a uno strumento migliore. Cang Jie si mise subito a lavoro. Esistono diverse versioni della leggenda.
    Secondo la prima un giorno, mentre stava cacciando, Cang Jie vide una tartaruga le cui venature sulla corazza catturarono la sua curiosità. Ispirato dalla possibilità di una relazione logica tra quelle venature, si mise a studiare gli animali, il paesaggio e le stelle, e inventò un sistema simbolico: i caratteri cinesi.
    Secondo un'altra versione, un giorno Cang Jie vide una fenice volare nel cielo con un oggetto nel becco. L'oggetto cadde a terra proprio davanti a Cang Jie, lasciando un'impronta sul terreno. Non essendo in grado di riconoscere a quale animale appartenesse, Cang Jie chiese aiuto a un cacciatore di passaggio, il quale gli disse che senza dubbio l'impronta apparteneva a un píxiū, animale mitologico cinese simile a un leone alato.
    La conversazione con il cacciatore lo ispirò: incominciò infatti a chiedersi se fosse possibile descrivere ogni cosa partendo da una sua "impronta", così come il cacciatore aveva descritto il píxiū partendo dal segno lasciato sul terreno. Da quel giorno Cang Jie prese a osservare le caratteristiche di tutto quello che gli capitava sotto gli occhi: il Sole, la Luna, le stelle, le nuvole, i laghi, i mari, gli animali.. Creò poi un elenco di caratteri e lo presentò all'imperatore che, entusiasta, lo fece insegnare a tutti i sudditi.
    A parte l'indubbio fascino di questa leggenda nelle sue differenti versioni, la teoria più accreditata vuole che la lingua cinese scritta sia nata insieme alle incisioni sui gusci di tartaruga, sulle ossa e sugli oggetti di bronzo nel corso della dinastia Shang.
    L'uso del pennello e dell'inchiostro comparve nel 200 a.C, dapprima per scrivere sulla seta e poi sulla carta. Ancora oggi le barrette di inchiostro secco, ricavate impastando fuliggine e colla e aromatizzate con essenze profumate, sono uno dei "quattro tesori" della scrittura, insieme al pennello, alla carta e al calamaio. L'invenzione del pennello da scrittura, quello usato ancora oggi, e attribuita a Meng Tian, generale della dinastia Qin, famoso per essere stato tra i costruttori della Grande Muraglia; la sua intuizione fu quella di sostituire la punta del pennello, che all'epoca era costituita da fili di canapa, con un ciuffo di setole di animali. Ma il grande passo avanti avvenne qualche secolo dopo, grazie all'invenzione della carta, ad opera di Cai Lun, che ne standardizzò le procedure di produzione. Con questi due strumenti e l'inchiostro si sviluppò quella che si può definire una vera e propria forma dell'arte: la...

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    Last Post by Tentomushi il 27 July 2014
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  3. Analogie e differenze fra cinesi e giapponesi.

    AvatarBy Tentomushi il 27 July 2014
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    " Cinese, giapponese.. è uguale!" ... Assolutamente no! <_< E' come dire che un italiano è uguale ad un russo! :blink:
    Con questa discussione intendo mettere a chiaro delle differenze e delle analogie tra cinesi e giapponesi (dal punto di vista fisico, e successivamente dal punto di vista linguistico):
    1) I giapponesi hanno gli occhi a mandorla con tratto più definito ed obliquo, più grandi, e non presentano un rigonfiamento nella zona tra la palpebra e il sopracciglio;
    2) I giapponesi presentano una pelle più chiara, a differenza dei cinesi che hanno una colorazione che va dall'olivastro al giallino;
    3) Mediamente hanno entrambi una statura bassa, ma è più facile trovare una persona alta (max. 1.80) fra i giapponesi.
    4) La maggior parte dei cinesi e dei giapponesi presenta capelli lisci e scuri.
    5) Entrambi hanno nero il colore dell'iride.. al massimo castano.
    6) I cinesi hanno un viso tondo ma più spigoloso, con zigomi più marcati, mentre giapponesi hanno la classica faccia tonda con zigomi quasi inesistenti.

    Dal punto di vista linguistico possiamo invece dire che il giapponese e il cinese sono totalmente diversi!
    Il cinese: è una lingua più tonale, cioè la differenza fra le parole non viene data soltanto da vocali e consonanti, ma bensì da come viene pronunciata ogni singola parola (Infatti presentano 4 accenti); La frase "semplice" cinese segue la seguente struttura: Soggetto+ Verbo+ Complemento oggetto;
    La scrittura cinese è costituita SOLAMENTE da ideogrammi; Ogni ideogramma rappresenta una parola; ed ogni ideogramma mira a rappresentare graficamente il suo significato (Es. " 雷", pronunciato "Léi" significa tuono; L'ideogramma rappresenta la caduta della pioggia sui campi questo perché l'esperienza dei contadini conferma che quando si vedono nuvole cariche di pioggia sopra i campi, presto viene a piovere e, di conseguenza, si sentiranno i tuoni).

    Il giapponese: non possiede toni, possiamo dire che la sua pronuncia è molto simile a quella italiana; La frase semplice giapponese presenta questa struttura: Soggetto+ Complemento oggetto+ Verbo.
    La scrittura giapponese è costituito da due alfabeti, Hiragana e Katakana (il primo usato per le parole giapponesi mentre il secondo per le parole straniere) e dai "Kanji" (caratteri di origine cinese usati nella lingua giapponese).

    Spero di aver chiarito le nette differenze fra i due popoli; In seguito scriverò una discussione dedicata alla lingua cinese :D

    V.Z

    Edited by Tentomushi - 27/7/2014, 11:58
    Last Post by Tentomushi il 27 July 2014
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  4. Tumore al cervello: scoperta la molecola che lo rende aggressivo.

    AvatarBy Tentomushi il 26 July 2014
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    Il tumore più comune e più maligno del cervello è il Glioblastoma. Al suo interno presenta delle cellule staminali "cattive" che fanno si che il tumore diventi sempre più grosso e aggressivo. Solitamente le persone affette da questo tumore vivono dai 12 ai 16 mesi dalla diagnosi. Uno studio condotto da Giovanni Marfia e coordinato da Laura Riboni ha provato che l'aggressività delle cellule staminali di glioblastoma è data da una piccola molecola chiamata Sfingosina-1-fosfato (S1P) che rende il tumore resistente alle attuali terapie. Questa ricerca ha stabilito che le staminali di questo tipo possono essere distrutte utilizzando l’inibitore della S1P. Questo fa si che l'unione dell'inibitore con la chemioterapia possa portare un notevole vantaggio nel malati di glioblastoma.

    V.Z

    Fonti: Pharmastar; ultimissimecalcionapoli.
    Last Post by Tentomushi il 26 July 2014
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  5. Trapianto di testa: possibile oppure no?

    AvatarBy Tentomushi il 26 July 2014
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    Il primo uomo a parlare di "trapianto di testa" fu Robert Joseph White verso la seconda metà del '900. A partire dagli anni '70 condusse una serie di esperimenti, con ottimi risultati, sulle scimmie , le quali, però, rimasero paralizzate dal tronco in giù. Pian piano queste operazioni vennero perfezionate tanto che la testa trapiantata poteva resistere indefinitamente sul suo nuovo corpo. Il problema di questo intervento è che non essendo ancora possibile collegare i nervi del cervello con i nervi del tronco, il ricevente rimane paralizzato dal tronco in giù. La testa trapiantata è in grado di fare tutto ciò che avrebbe fatto sul corpo originale, ma non può far muovere il nuovo corpo. Un pro di questo trapianto è che può salvare vite da quasi ogni malattia. Fino agli ultimi anni Robert J. White sostenne la fattibilità pratica di trapianti di cervello sull'uomo, che tuttavia avrebbero però prodotto individui tetraplegici. Sviluppò un macchinario in grado di tenere in vita la testa per almeno un'ora dopo il distacco dal corpo, riducendo così i danni cerebrali, ma non riuscì mai ad ottenere i finanziamenti necessari per mettere in opera il primo trapianto di testa.
    Attualmente, secondo Sergio Canavero, neurochirurgo di Torino, si sarà la possibilità di realizzare un trapianto di testa entro un paio di anni. Il progetto del trapianto di testa si basa su tre pilastri: un taglio minimamente traumatico sui monconi del midollo spinale (“ibernati” a 15 °C, per proteggerne le funzioni); fusione delle fibre nervose con l’ausilio di speciali sostanze biologiche “sigillanti” (chiamate fusogeni); attivazione della sostanza grigia (situata proprio nel mezzo del midollo), dove stanno i neuroni motori, con un’adeguata elettrostimolazione spinale.
    Secondo Giulio Maira (Neurochirurgo), il "traguardo" posto da Canavero è un traguardo fantascientifico. Maira precisa:" è complicatissimo trapiantare un midollo: abbiamo difficoltà enormi anche in casi di trauma midollare, figuriamoci con un trapianto di testa”.
    V.Z

    Fonti: Wikipedia; dailywired.it ; oggi.it
    Last Post by Tentomushi il 26 July 2014
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