I caratteri cinesi costituiscono il più antico sistema di scrittura tra quelli ancora utilizzati. Si narra la leggenda che un giorno l'imperatore Giallo, Huangdi, stanco di usare i nodi sulle cordicelle come strumento di memorizzazione delle informazioni, chiese a Cang Jie, lo storico di corte, di pensare a uno strumento migliore. Cang Jie si mise subito a lavoro. Esistono diverse versioni della leggenda.
Secondo la prima un giorno, mentre stava cacciando, Cang Jie vide una tartaruga le cui venature sulla corazza catturarono la sua curiosità. Ispirato dalla possibilità di una relazione logica tra quelle venature, si mise a studiare gli animali, il paesaggio e le stelle, e inventò un sistema simbolico: i caratteri cinesi.
Secondo un'altra versione, un giorno Cang Jie vide una fenice volare nel cielo con un oggetto nel becco. L'oggetto cadde a terra proprio davanti a Cang Jie, lasciando un'impronta sul terreno. Non essendo in grado di riconoscere a quale animale appartenesse, Cang Jie chiese aiuto a un cacciatore di passaggio, il quale gli disse che senza dubbio l'impronta apparteneva a un píxiū, animale mitologico cinese simile a un leone alato.
La conversazione con il cacciatore lo ispirò: incominciò infatti a chiedersi se fosse possibile descrivere ogni cosa partendo da una sua "impronta", così come il cacciatore aveva descritto il píxiū partendo dal segno lasciato sul terreno. Da quel giorno Cang Jie prese a osservare le caratteristiche di tutto quello che gli capitava sotto gli occhi: il Sole, la Luna, le stelle, le nuvole, i laghi, i mari, gli animali.. Creò poi un elenco di caratteri e lo presentò all'imperatore che, entusiasta, lo fece insegnare a tutti i sudditi.
A parte l'indubbio fascino di questa leggenda nelle sue differenti versioni, la teoria più accreditata vuole che la lingua cinese scritta sia nata insieme alle incisioni sui gusci di tartaruga, sulle ossa e sugli oggetti di bronzo nel corso della dinastia Shang.
L'uso del pennello e dell'inchiostro comparve nel 200 a.C, dapprima per scrivere sulla seta e poi sulla carta. Ancora oggi le barrette di inchiostro secco, ricavate impastando fuliggine e colla e aromatizzate con essenze profumate, sono uno dei "quattro tesori" della scrittura, insieme al pennello, alla carta e al calamaio. L'invenzione del pennello da scrittura, quello usato ancora oggi, e attribuita a Meng Tian, generale della dinastia Qin, famoso per essere stato tra i costruttori della Grande Muraglia; la sua intuizione fu quella di sostituire la punta del pennello, che all'epoca era costituita da fili di canapa, con un ciuffo di setole di animali. Ma il grande passo avanti avvenne qualche secolo dopo, grazie all'invenzione della carta, ad opera di Cai Lun, che ne standardizzò le procedure di produzione. Con questi due strumenti e l'inchiostro si sviluppò quella che si può definire una vera e propria forma dell'arte: la...
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